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METROPOLI per elettronica

Anno di composizione : 2009

 

‘Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte, le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.’

        (Filippo Tommaso Marinetti – Manifesto del futurismo, 5 febbraio 1909)

 

METROPOLI fa parte di un progetto più ampio commissionato dal Comune di Milano per FuturisMI, la manifestazione organizzata in occasione del centenario della fondazione del movimento futurista: il progetto è il frutto dell’unione di ‘LUCI FUTURISTE – Maree Multicolori e Polifoniche’, opera video realizzata dallo Studio Castagna-Ravelli e ‘Il suono della guerra dei suoni’, opera di musica elettronica composta da Roberto Andreoni, Matteo Franceschini, Michele Tadini oltre che dal sottoscritto e realizzata dal centro di produzione multimediale AGON Arsmagnetica di Milano. L’inaugurazione dell’evento è avvenuta il 5 febbraio 2009, un secolo esatto dopo il giorno della pubblicazione in anteprima sul Giornale dell’Emilia di Bologna del Manifesto del Futurismo, a cui sono seguite undici repliche, ed ha avuto come teatro Piazzetta Reale a Milano in cui è stato collocato un impianto quadrifonico di diffusione mentre il video è stato proiettato sulla facciata di Palazzo Reale stesso. Il progetto multimediale è stato diviso in cinque parti, assegnate ad ognuno dei compositori, ognuna delle quali ha sviluppato, con distacco ‘storico’ e critico ma anche curioso e analitico, una tematica inerente alla poetica futurista: nel mio caso si è trattato del concetto della città così come è stata concepito da Antonio Sant’Elia e visualizzato da Umberto Boccioni, e come è stato descritto da Aldo Palazzeschi, Elio Vittorini (alias Farfa) e Marinetti stesso; una città ideale e idealizzata dalla vorticosa energia dietro la quale si scorge però la profonda solitudine, l’annullamento, l’annichilimento e la negazione dell’individuo, cancellato nella massa e travolto dalla ‘folla entusiasta’  e impersonaleLa musica è stata realizzata per prima e, successivamente, sono state aggiunte le immagini ed i testi teatrali recitati dal vivo e trattati elettronicamente; il materiale audio che ho utilizzato ha varia origine: le rotaie della Metro di Berlino, un accordo da ‘Stele’ di György Kurtág, un flauto basso, una field recording di voci metropolitane ecc…tutti rielaborati e ‘granulati’ in modo da permettere loro di acquisire la versatilità ed elasticità necessaria allo sviluppo musicale della composizione. Non c’è invece nessun legame con l’estetica della musica del futurismo, che a mio parere, non ha prodotto opere dello stesso livello di quelle realizzate nelle altre discipline, se non una forma di suggestione derivata dagli scritti di Russolo e dal suo rapporto con il ‘rumore’. L’evento è stato premiato come Best Event Award 2009, classificandosi al primo posto davanti al Carnevale di Venezia.