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FOUR MELODIES FROM STOCKHAUSEN’S TIERKREIS per ensemble misto


  ‘Il tratto più importante della storia dell’Astrologia’ è rappresentato dal fatto di svelare le connessioni tra le culture in un modo lampante e che ciò non ha un simile riscontro in altre discipline. Anche se l’uomo moderno percepisce le sue manifestazioni come ‘incredibili’, è vero che, per diversi millenni, ha rappresentato parte dell’eredità spirituale condivisa e la sua letteratura può essere definita ‘universale’ nel senso più completo. Forse solo in essa Est e Ovest, cristiani, musulmani, buddisti non ebbero difficoltà a comprendersi.’       (da Storia dell’Astrologia di Bell, Bezold e Gundel)   La prima domanda che mi è venuta in mente durante il concepimento di questo progetto per l’Atlas Ensemble, un particolarissimo gruppo di musicisti formati da interpreti provenienti da tutte le tradizioni e parti del mondo, è stata come mettere in relazione questi strumenti così differenti, ognuno dei quali con le sue peculiarità tecniche e la propria eredità culturale, e come creare una connessione tra i musicisti coinvolti nel processo. Ho pensato che la dimensione melodica potesse essere una risposta alla domanda in quanto è l’evidente elemento condiviso e ciò è confermato dal fatto che molte delle tradizioni musicali di origine hanno una forte connotazione lineare. La scelta […]
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6 MELODIE DAL TIERKREIS DI KH STOCKHAUSEN per corno di bassetto e orchestra d’archi


  ‘La forma e l’organico di Tierkreis non sono definiti a priori, ma possono essere personalizzati da ogni singolo interprete: motivo per cui Marelli e Pierini, hanno scelto di lavorare solo su sei melodie (Acquario, Toro, Cancro, Scorpione, Sagittario, Capricorno) e di puntare sul timbro del corno di bassetto. […] Anche la durata del brano non è definita e può variare a seconda del numero di ripetizioni melodiche previste dall’esecutore.  Si tratta dunque di un’opera aperta e insieme di un work in progress, proprio come se nelle intenzioni dell’autore si avvertisse l’esigenza di scrivere una composizione perennemente viva, in grado di rigenerarsi nel tempo e nello spazio.’            (Andrea Malvano)   La concezione melodica sviluppata in questi brani rappresenta, a mio modo di vedere, un cruciale punto di partenza di tutta la produzione più recente di Karl Heinz Stockhausen e che, attraverso un’articolazione della sua parabola creativa che trova in Formel un punto di inizio, si spinge fino all’ideazione della Formula impiegata negli ultimi cicli di composizioni. La scelta delle melodie di questa versione, oltre al carattere, è basata su una struttura intervallare simmetrica a partire dalle altezze di riferimento di ogni sezione: Toro – Si, Cancro […]
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EINE SPIELDOSE per clarinetto di bassetto, corno di bassetto e quartetto d’archi


    EINE SPIELDOSE è la trascrizione di ‘Komm, Mein liebe Zither’ K351 di Wolfgang Amadeus Mozart, un Lied originariamente per voce e mandolino, una piccola serenata in cui il protagonista affida alla leggerezza della sua cetra il messaggio d’amore per la donna desiderata. Nella mia versione l’originale mozartiano subisce una radicale trasfigurazione: la parte del mandolino è affidata al quartetto d’archi: attraverso i pizzicati e il diffuso utilizzo di armonici artificiali si trasforma in un grande e fantastico carillon da cui deriva il titolo, mentre la parte vocale è affidata al clarinetto di bassetto e al corno di bassetto e mantenuta fedele al suo carattere lirico originale. E’ un omaggio al grande compositore salisburghese, un ‘giocattolo musicale’ che con il suo meccanismo magico sospende per un attimo il tempo. Il lavoro è un encore che mi è stato commissionato dal Sestetto Stadler, ensemble formatosi all’interno dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, ed è stato eseguito durante le ‘Domeniche dell’Auditorium’ presso l’auditorium ‘A. Toscanini’ di Torino.  
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SE I LANGUIDI MIEI SGUARDI (Lettera amorosa dal Libro VII dei Madrigali di Claudio Monteverdi) per soprano e quartetto d’archi


  Si tratta di una rielaborazione per soprano e quartetto d’archi dell’omonimo madrigale ‘in stile recitativo’ dal Libro VII dei Madrigali di Claudio Monteverdi, realizzato su commissione dell’ Estovest Festival 2013 per la voce di Alda Caiello e per lo Xenia Ensemble. Successivamente ho realizzato una ulteriore versione (meno fedele al testo originale) per la voce di Stella Doufexis e per il Delian Quartet che è stata eseguita in prima assoluta presso la stagione dei Duisburger Philarmoniker. Accettare questa commissione ha significato per me confrontarmi con un’operazione di non affatto facile realizzazione, quella, cioè, di coniugare la libertà della parola recitata con i limiti imposti da un insieme strumentale (nella partitura originale è indicata all’inizio la dicitura ’Lettera amorosa a voce sola in genere rappresentativo e si canta senza battuta’). La parte di voce originale è stata conservata integralmente mentre la parte di basso continuo è stata ripensata e trasformata pur mantenendo legami relativamente espliciti con la fonte. Attraverso l’utilizzo della sordina, delle corde vuote e degli armonici ho cercato un colore velato, che evocasse la sonorità degli strumenti del primo Barocco ma immersa in una alone irreale e luminescente, estraniante rispetto alla voce intatta nella sua veste originaria. Programma di sala (Duisburg): duisburger-philharmoniker.de_DPcms14_wp-content_uploads_2010_01_2.-Kammerkonzert Recensione […]
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VAGA SU SPINA ASCOSA (dal Libro VII dei Madrigali di Claudio Monteverdi) per quartetto d’archi


    VAGA SU SPINA ASCOSA è una rielaborazione dell’omonimo madrigale tratto dal Libro VII dei Madrigali di Claudio Monteverdi e commissionato dal Delian Quartet per la stagione dei Duisburger Philarmoniker. Le tre voci dell’originale sono rimaste intatte ma distribuite a mosaico tra i quattro strumenti del quartetto mentre la parte di basso continuo è esplosa in tutti registri e inserita negli interstizi della ‘falsa’ polifonia a quattro voci. E’ stato pensato come introduzione alla rielaborazione de ‘I miei languidi sguardi’, madrigale rappresentativo sempre dal Libro VII, e come parte di un progetto dedicato a Monteverdi di più ampio respiro ed in fase di evoluzione.      
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OTTO LIEDER (dal Winterreise di Schubert) per tenore, pianoforte e trio d’archi


  Gli 8 Lieder dal Winterreise di Schubert sono stati realizzati per un progetto inserito in Estovest Festival 2013, edizione dedicata alle varie forme di vocalità di cui ho curato il programma, che includeva anche Lieder di György Kurtag, György Ligeti e Wolfgang Rihm su testi di Friederich Hölderlin e Jacob Lenz. Un viaggio allegorico quello del Winterreise il cui l’elemento centrale è l’inevitabilità del destino che conduce alla perdita di sè e all’abbandono dalla realtà percepita come insopportabile ed inconcepibile. Nel ciclo poetico mülleriano il fattore scatenante è la perdita dell’amata, unico legame con la realtà; il protagonista parte per un lungo viaggio nell’Inverno, stagione metafisica, durante il quale ‘si congela’ il rapporto con la vita ed il soggetto si distacca progressivamente dal ‘mondo conosciuto’ per portarlo ai ‘confini dell’universo noto’ ad osservare il Vuoto assoluto. Le tappe di questo percorso sono costituite da una scelta di alcuni Lieder del ciclo che, nella mia versione, gradualmente procedono verso la trasfigurazione col incedere del cammino e che, ad ogni nuova tappa, si distaccano sempre di più dal ‘reale’ dell’originale e accompagnano il protagonista alla sua meta finale verso cui sarà ‘guidato’ da una figura sinistra e spettrale: l’uomo dell’organetto dell’ultimo Lied ‘Der Leiermann’. Egli […]
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DMITRI SOSTAKOVIC – ‘THE CHASE’ (da ‘Le avventure di Korzinkina) – arrangiamento per pf e quartetto d’archi


  THE CHASE (letteralmente ‘La caccia’) è, originariamente, un brano per pianoforte a quattro mani che fa parte della colonna sonora del film commedia ‘Le avventure di Korzinkina’ (1940) del regista russo Klimentiy Mints per cui Dmitri Shostakovich scrisse le musiche. Yanya Korzinkina è una giovane e bella impiegata delle ferrovia, sempre pronta ad aiutare il suo prossimo. Per questo è amata da tutti, incluso un giovane cantante, interpretato dal celebre clown Musin, che sta viaggiando per recarsi ad un concorso musicale. Ma egli, giunto sul palco, viene bloccato dal panico e capace solo di fischiettare. Dopo varie traversie, un bacio di Korzinkina gli dà il coraggio necessario facendogli tornare la voce (di basso) e con l’esecuzione della ‘Canzone della mosca’ di Musorgskij vince il concorso. Il lavoro è una specie di ‘anti kino-konsert’ in cui la ‘grande arte’ viene parodiata (notevoli la rielaborazione in chiave comica della ‘Morte del cigno’ di Čajkovskij e la recitazione di alcuni versi di Lermontov bruscamente interrotta da bizzarri eventi). Il film uscì nelle sale l’11 novembre del 1940 subito dopo la realizzazione della partitura che però non si è conservata nella sua interezza (tra le parti mancanti c’è anche ‘THE CHASE’); per questo motivo la fonte […]
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STEFAN WOLPE ‘Four songs of the jewish pioneers’ per voce e quartetto d’archi


  ‘Le cosiddette ‘canzoni popolari’ furono composte da musicisti dilettanti immigrati in Palestina dalla Russia e dalla Polonia che vivevano in vari kibbutzim. Tra gli autori delle melodie ci furono Shalom Postolsky e Mordechaj Zaira che furono allievi di Wolpe durante la sua permanenza in Palestina durante il Mandato britannico (1934-1938). Nel realizzare gli arrangiamenti delle canzoni prima del suo trasferimento negli Stati Uniti, Wolpe ebbe l’opportunità di entrare in contatto diretto con i pionieri e con la loro aspirazione ad una musica nazionale. Le sonorità basate su pedali armonici, puntillistiche, le strutture aperte e lo stile improvvisativo della prima parte delle canzoni contrassegnano il tentativo di Wolpe di trasformare queste ‘canzoni popolari’ in un nuovo linguaggio che si rivolgesse a quel preciso momento storico. Egli evitò gli ostinati e le strutture armoniche troppo dense che caratterizzavano la musica popolare ebraica ‘all’europea’ in favore di scarne combinazioni modulate da ornamentazioni che evocassero la musica autoctona del Medio Oriente. Come scrisse lui stesso a proposito delle ‘Canzoni degli Ebrei’: ‘Qualsiasi cosa abbia sentito là…si trasformò in nuove immagini acustiche, che ri-cristallizzano se stesse nell’incontro con una mente musicale moderna’. (Testi tratti dal Wolpe Society website: www.wolpe.org)   L’arrangiamento per voce e quartetto d’archi delle […]
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LES SALON RUSSES per ensemble (adattamento di musiche di Dmitri Sostakovic)


Nel 2006 la violoncellista e musicologa Liza Wilson mi contattò proponendomi di realizzare degli arrangiamenti per ensemble da camera di brani per il teatro e per il cinema composti da Dmitri Shostakovich; si trattava di un progetto legato alla messa in scena della sua opera ‘Lady Macbeth del distretto di Mtsensk’ sotto la direzione di Mariss Jansons presso l’Opera di Amsterdam per l’Holland Festival 2006. L’operazione, che ebbe luogo nel foyer dell’Opera, aveva lo scopo di introdurre il pubblico al contesto socio-politico ed intellettuale della Russia dell’epoca e fornire, così, uno strumento interpretativo ulteriore dell’opera stessa; il progetto prevedeva la lettura di testi di vari autori russi e di Shostakovich stesso ed era in forma semi-scenica con la regia di Pierre Audi, l’allora direttore artistico dell’Opera e la voce recitante di Hans Dagelet. Il progetto fu poi replicato lo stesso anno in MITO Settembre Musica a Torino ma, questa volta, slegato dall’opera e con la recitazione di Eugenio Allegri; ad entrambe le rappresentazioni assistette Irina Shostakovich, ultima moglie del compositore. Gli autori dei testi inseriti nel progetto sono tratti da opere di Zaboločkij, Zoshenko, Kharms, Olejnikov, Bulgakov, Achmatova, Pushkin, Platonov, Evtushenko e Pasternak, tutti, ad eccezione di Pushkin, uccisi o perseguitati dal regime […]
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JEHAN DE LESCUREL – ‘A VOUS DOUCE DEBONNAIRE’ per controtenore, violino e viola


  Questo arrangiamento fa parte di un più vasto progetto che ho concepito per ESTOVEST Festival 2013 di cui ero coordinatore artistico e che è stato dedicato al confronto tra epoche musicali lontane non solo dal punto di vista estetico ma, e soprattutto, da quello della differente percezione della realtà del mondo e della condizione esistenziale dell’uomo. Ho realizzato diversi arrangiamenti di chanson e mottetti di alcuni antichi grandi maestri tra cui Jeannot de Lescurel, Gilles Binchois, Guillaume de Machault e Josquin des Prez per il celebre controtenore dell’Hilliard Ensemble David James e per lo Xenia Ensemble che sono stati accostati a lavori di compositori contemporanei come György Kurtág, Gavin Briars e Arvo Pärt in uno scioccante contrasto; tutti loro hanno dei legami con le lingue musicali del passato ma contestualizzate nell’oggi e, perciò, con assunzione di significati completamente differenti. Il concerto si è svolto nella splendida cornice dello Statuario del Museo Egizio di Torino.    
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GUILLAUME DE MACHAUT – ‘DE DESCONFORT’ per controtenore e violoncello


  Questo arrangiamento fa parte di un più vasto progetto che ho concepito per ESTOVEST Festival 2013 di cui ero coordinatore artistico e che è stato dedicato al confronto tra epoche musicali lontane non solo dal punto di vista estetico ma, e soprattutto, da quello della differente percezione della realtà del mondo e della condizione esistenziale dell’uomo. Ho realizzato diversi arrangiamenti di chanson e mottetti di alcuni antichi grandi maestri tra cui Jeannot de Lescurel, Gilles Binchois, Guillaume de Machault e Josquin des Prez per il celebre controtenore dell’Hilliard Ensemble David James e per lo Xenia Ensemble che sono stati accostati a lavori di compositori contemporanei come György Kurtág, Gavin Briars e Arvo Pärt in uno scioccante contrasto; tutti loro hanno dei legami con le lingue musicali del passato ma contestualizzate nell’oggi e, perciò, con assunzione di significati completamente differenti. Il concerto si è svolto nella splendida cornice dello Statuario del Museo Egizio di Torino.    
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JOSQUIN DESPREZ – ‘AVE MARIA’ per controtenore e quartetto d’archi


  Questo arrangiamento fa parte di un più vasto progetto che ho concepito per ESTOVEST Festival 2013 di cui ero coordinatore artistico e che è stato dedicato al confronto tra epoche musicali lontane non solo dal punto di vista estetico ma, e soprattutto, da quello della differente percezione della realtà del mondo e della condizione esistenziale dell’uomo. Ho realizzato diversi arrangiamenti di chanson e mottetti di alcuni antichi grandi maestri tra cui Jeannot de Lescurel, Gilles Binchois, Guillaume de Machault e Josquin des Prez per il celebre controtenore dell’Hilliard Ensemble David James e per lo Xenia Ensemble che sono stati accostati a lavori di compositori contemporanei come György Kurtág, Gavin Briars e Arvo Pärt in uno scioccante contrasto; tutti loro hanno dei legami con le lingue musicali del passato ma contestualizzate nell’oggi e, perciò, con assunzione di significati completamente differenti. Il concerto si è svolto nella splendida cornice dello Statuario del Museo Egizio di Torino.    
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GILLES BINCHOIS – ‘ADIEU M’AMOUR ET MA MAISTRESSE’ per controtenore e quartetto d’archi


  Questo arrangiamento fa parte di un più vasto progetto che ho concepito per ESTOVEST Festival 2013 di cui ero coordinatore artistico e che è stato dedicato al confronto tra epoche musicali lontane non solo dal punto di vista estetico ma, e soprattutto, da quello della differente percezione della realtà del mondo e della condizione esistenziale dell’uomo. Ho realizzato diversi arrangiamenti di chanson e mottetti di alcuni antichi grandi maestri tra cui Jeannot de Lescurel, Gilles Binchois, Guillaume de Machault e Josquin des Prez per il celebre controtenore dell’Hilliard Ensemble David James e per lo Xenia Ensemble che sono stati accostati a lavori di compositori contemporanei come György Kurtág, Gavin Briars e Arvo Pärt in uno scioccante contrasto; tutti loro hanno dei legami con le lingue musicali del passato ma contestualizzate nell’oggi e, perciò, con assunzione di significati completamente differenti. Il concerto si è svolto nella splendida cornice dello Statuario del Museo Egizio di Torino.
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