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DIE LIEBESMASCHINE per quartetto d’archi

Anno di composizione : 2013

 

DIE LIEBESMASCHINE, letteralmente ‘la macchina dell’amore’, è la trasfigurazione per quartetto d’archi dei due Tristan-Lieder di Richard Wagner ‘Im Treibhaus’ e ‘Träume’. Il testo originario è conservato integralmente ma traslato verso l’alto, in una dimensione ultraterrena, irreale e ‘fantasmatica’ (quasi tutta la composizione utilizza solo armonici artificiali); la voce è, tuttavia, assente, il canto è implicito, ne rimane solo la sua aura di fantasma, appunto. E’ musica che arriva da una dimensione ormai irraggiungibile e perduta, come perduti sono i protagonisti della vicenda, sia letteraria che reale; è espressione di un sentimento che non si può più rappresentare, di cui l’espressione rimane congelata, manifestata solo attraverso una ‘macchina’ che la simula ma che può solo darne una imitazione artificiale. Stralci del testo inudibili accompagnano la partitura e indicano suggestioni poetiche, frammenti che riemergono da una memoria lontana e quasi inaccessibile:

 

 

Im Treibhaus

… Schwere Tropfen seh ich schweben ….

… umschlinget wahnbefangen

  öder Leere nichtgen Graus …

(‘vedo gocce pesanti scivolare’ / ‘e folli stringete il vuoto orrore del desolato nulla’)

Träume

… Träume, die wie hehre Strahlen …

… Allvergessen, Eingedenken! …..

… und dann sinken in die Gruft …

(‘Sogni, che come raggi sublimi’ / ‘Oblio assoluto, che tutto ricorda!’ / ‘e infine nella cripta sprofondino’)

 

La composizione è stata realizzata per la Stagione dei concerti dell’Accademia di Musica di Pinerolo in occasione del 200° anniversario della morte di Wagner.

  • Quartetto d'archi