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SKETCHBOOK per ensemble

Anno di composizione : 2006

 

SKETCHBOOK è, paradossalmente, una composizione vocale, un madrigale, ma senza canto, il cui testo è implicito e visibile solo in partitura; la relazione tra musica e parola, qui nella sua astrazione estrema, è ciò da cui scaturisce il processo compositivo: è il tentativo di mettere in musica non la parola nella sua integrità ma solo il suo riflesso, come in una lettura interiore, senza la sua manifestazione vocale. La composizione è ispirata alla poesia di Edward Estlin Cummings intitolata ‘In Just-‘, scritta nel 1916, che descrive una scena di gioco infantile ambientata in una strada fangosa di una non specificata città in primavera; alla vicenda prende parte anche un vecchio uomo bizzarro ed inquietante che porta dei palloncini e chiama a raccolta i bambini presenti soffiando violentemente in un fischietto. Il significato della poesia è ambiguo: il soggetto narrante sembra essere un bambino che si esprime attraverso un uso creativo e libero della lingua e che descrive quello che vede in maniera diretta, frammentata, visionaria; quello che viene vissuto è un momento molto dinamico, di grande energia, articolato da questa figura spaventosa ma, allo stesso tempo, estremamente attraente. L’uomo vecchio porta su di sé i tratti che lo identificano: il piede caprino e la zoppìa sono indici di una doppia identità legata sia alla mitologia greca (il dio Pan) che alla tradizione cristiana (il Diavolo), è lui il regista dell’evento a cui dà inizio con il suo segnale dopo il quale tutto cambia e niente sarà più lo stesso. La primavera è il momento della (ri)nascita del mondo e precede l’estate, il momento dove il mondo diventa maturo e l’uomo dei palloncini è colui che segna questo passaggio, da un’età ad un’altra; il tutto avviene però attraverso l’ambiguità e l’ambivalenza: la pulsione istintuale libera la sua energica potenza e fertilità che esplodono in un eruzione vitale ma che implicano anche la perdita della ‘verginità’. E’ la descrizione di un rituale atavico, qui ambientato nel ‘contemporaneo’ ma che sempre si ripete dalla notte dei tempi nella sua potenza e nella sua violenza. La composizione è divisa in cinque momenti dei quali il primo è ripreso al fondo come chiusura dell’arco formale ma che è contemporaneamente apertura verso una nuova ‘primavera’, così in un ciclo infinito e irrisolto (o, in qualche modo, sempre risolto); ad ognuno di essi è collegato un elemento del testo estrapolato dal suo contesto originale ed esaminato nella sua peculiarità:

 

Momento 1 – ‘…far and wee…

Momento 2 – ‘…and it’s spring…

Momento 3 – ‘…the lame balloonman…’ e ‘…whistles…

Momento 4 – ‘…when the world is puddle-wonderful…’ e ‘…the queer goat-footed…

Momento 5 – ‘…far and wee…’ (non riportato in partitura)

 

Si genera così uno sguardo sintetico, una lettura parziale e parallela che ricompone il testo smembrandolo attraverso i suoi frammenti ‘caricati’ musicalmente e che si va a sommare, come un tassello del suo vasto mosaico semantico, con le altre letture possibili (mentale, vocale, teatrale, ecc…) attraverso cui si attua la Lettura definitiva. Il materiale armonico-melodico è fornito da un ‘all-interval chord’ che contiene il totale cromatico: disposto orizzontalmente genera una scala/matrice da cui, attraverso lo scambio a coppie di intervalli, ho ottenuto cinque varianti delle quali solo due (la matrice e la quarta versione) sono complete mentre le altre ripetono alcune altezze; questo sistema produce un melos ellittico, potenzialmente infinito, che attraversa l’intera composizione e i cui rapporti interni sono regolati dalla simmetria del tritono. La sua fisionomia assume forme diverse in ogni sezione: nel Momento 1 è emanazione dell’altezza generatrice Mi 4 (che rappresenta anche l’orizzonte tonale del brano), nel Momento 2 è l’asse su cui sono innestati i blocchi armonici sempre derivati dalla scala/matrice, nel Momento 3 è frammentata e sovrapposta, nel Momento 4 è proiettata nel registro acuto e in quello grave mentre nel Momento 5 è citazione di se stessa. Il ritmo è costruito su un poliritmo composto da strati sovrapposti ognuno dei quali scorre a velocità diversa ed è controllato da un proprio coefficiente di riferimento; ogni sezione ha un diverso grado di densità poliritmica che aumenta con il procedere della composizione, raggiungendo la polverizzazione al termine del Momento 4. SKETCHBOOK è stato composto durante il seminario di composizione EARLab 2006 tenuto da Luca Francesconi a Stresa, eseguito durante le Settimane Musicali di Stresa 2006 dall’Ensemble BIT20 diretto da Daniele Rustioni e trasmesso durante la trasmissione Radio3 Suite su RadioRai3.

 

 

IN JUST-

in Just-
spring        when the world is mud-
luscious the little
lame balloonman

whistles        far       and wee

and eddieandbill come
running from marbles and
piracies and it’s
spring

when the world is puddle-wonderful

the queer
old balloonman whistles
far       and       wee
and bettyandisbel come dancing

from hop-scotch and jump-rope and
it’s
spring
and
the

goat-footed

balloonMan      whistles
far
and
wee

da ‘Tulips and chimneys’ (1923)

 

 

In Giusto-

primavera      quando il mondo è di fango

sfarzoso il piccolo

uomo zoppo dei palloni

fischia      lontano   ed impercettibile*

e eddieebill arrivano

correndo da giochi di biglie e

di pirati ed è

primavera

quando il mondo è di pozzanghere meraviglioso

il bizzarro**

vecchio uomo dei palloni fischia

lontano   ed   impercettibile

e bettyeisbel arrivano danzando

dal salto alla campana e della corda e

è

primavera

e

il

piede di capra

Uomo dei palloni    fischia

lontano

e

impercettibile

 

* anche ‘pipì, far pipì’

** anche volg. ‘culattone, frocio’

(traduzione di Stefano Pierini)