RIZOMA I fa parte di un ciclo di quattro composizioni dal titolo RIZOMATA (‘radici’) ciascuno dei quali è dedicato ad uno degli elementi naturali: fuoco, aria, acqua e terra.
L’idea generale trae spunto dai quattro principi costituenti dell’antica filosofia greca (da qui il titolo) ai quali è assegnato un testo di un autore diverso che tratta l’argomento da una differente prospettiva. La caratteristica in comune di tutti i testi è comunque data dal fatto che l’elemento in questione appare essere assente o irraggiungibile e acquista significato attraverso la sua mancanza, restituendo una distanza che diventa essa stessa presenza e ‘identità’. Si tratta di una ‘cosmogonia’ al negativo di fatto.
Il testo su cui è costruito RIZOMA I è ‘Le point noir’ di Gérard de Nerval in cui l’autore descrive un semplice fenomeno fisico di cui siamo stati tutti probabilmente testimoni: dopo aver fissato brevemente il sole davanti alla retina rimane impresso un punto nero che per un certo periodo si sovrappone a tutto ciò che guardiamo; ci è impossibile fissare l’astro direttamente, è doloroso e troppo potente per le nostre capacità, solo l’aquila ha questo potere dice il poeta.
In questa metafora di un rapporto insostenibile è possibile identificare quella presenza e quella distanza che si costituisce a dimensione esistenziale.
Depuis, mêlée à tout comme un signe de deuil, Partout, sur quelque endroit que s’arrête mon œil, Je la vois se poser aussi, la tache noire! -Quoi, toujours? Entre moi sans cesse et le bonheur! Oh! c’est que l’aigle seul – malheur à nous, malheur! – Contemple impunément le Soleil et la Gloire.
(Gérard de Nerval)
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IL PUNTO NERO
Chi ha guardato il sole fissamente
Crede di veder volare ostinatamente davanti ai propri occhi Attorno a sé, nell’aria, una macchia livida.
Così, ancora giovane e audace,
Sulla gloria osai posare gli occhi un istante:
Un punto nero è rimasto sul mio sguardo avido.
Dopo, mista a tutto come un segno di lutto, Dovunque, su qualunque luogo s’arresti il mio occhio, Io altrettanto la vedo posarsi, la macchia nera! –
Così, sempre? Incessantemente tra me e la felicità! Oh! solo l’aquila – disgrazia a noi, disgrazia! – Contempla impunemente il Sole e la Gloria.