MENU

PARAFRASI DEL NERO per 6 strumenti (versione 2015)

Anno di composizione : 2013-15

 

‘Un lavoro di mestiere, quale potrebbe facilmente essere una parafrasi, diventa nelle mani di un grande compositore arte “secondaria” (ovvero commento, chiosa, argomento intorno), ma non per questo arte di secondaria qualità. Liszt interpreta (nel senso etimologico) il testo e a sua volta l’esecutore deve interpretare la sua interpretazione. È un’operazione al quadrato, che coglie Verdi e Bellini attraverso Liszt, ma forse, ancor più, Liszt attraverso Verdi e Bellini.’ 

(da ‘Le parafrasi di Liszt’ – Michele Campanella)

 

 

‘PARAFRASI DEL NERO’ è una composizione ispirata ad alcuni degli ultimi pezzi per pianoforte di Franz Liszt, in particolare ‘Nuages gris’, ‘Unstern! ‘, ‘Trauer-Gondel n.1’, ‘En rêve’ e ‘Bagatelle sans tonalité’, in cui la materia musicale si prosciuga e si riduce allo scheletro di se stessa, quasi un’ombra rispetto alla vitale e prosperosa produzione precedente, soprattutto in riferimento a quanto realizzato per il pianoforte. La ripetitività senza varianti, la monodia come massima sintesi melodica soprattutto perché collegata allo strumento polifonico per eccellenza, l’armonia che ruota su se stessa simmetricamente ma senza una direzione reale, il ritmo sclerotizzato ed ossessivo sono tutti elementi della ‘nuova’ poetica dell’ultimo Liszt che apre prospettive inaudite, misteriose, nessuno si era mai spinto tanto in là! Il nero è il colore predominante, il colore dell’ignoto e dello sconosciuto, del mondo che Liszt, ormai anziano, vedeva materializzarti davanti a sé e che lo avrebbe disgregato (e che avrebbe disgregato un mondo intero). ‘Parafrasi del nero’ è l’eco di questo mondo: i brani originali sono decomposti, a pezzi, ne sopravvive solo l’essenza, l’aura scura; sono riformulati attraverso i nove frammenti che compongono l’arco formale della composizione ma esplosi ed irriconoscibili. Solo al fondo, come un’epifania, appare un ‘reperto’ originale, quella che sembra una flebile luce che squarcia le nuvole pesanti e grigie, che illumina un mondo ‘altro’ che sta per arrivare e di cui si intravede l’esistenza. La prima versione della composizione è stata commissionata dal Fiarì Ensemble per il festival In Scena! 2013 mentre la seconda è stata realizzata per MITO Settembre Musica 2015.

 

Corriere musicale – Recensione di Luciana Galliano

 

  • Ensemble